A volte ristrutturare casa è un po’ come fare shopping: parti per comprare una maglietta e torni con un vestito, due paia di pantaloni e un cappotto; e la maglietta sì, anche quella.

Per esempio, una coppia di clienti mi ha chiamata per un servizio di ricerca di complementi di arredo: la rubinetteria del bagno, di cui si erano stancati. Abbiamo finito per ristrutturare l’intera zona notte: corridoio, cabina armadio e camera, inclusi pavimenti e porte. E poi anche i rubinetti, certo.

Questa storia mi fa sempre un po’ sorridere: in sostanza siamo passati da un servizio di consulenza small a un progetto full service, studiando ogni finitura nei minimi dettagli, e lo abbiamo fatto diventare

Ecco perché in questo post racconterò nel dettaglio come abbiamo ristrutturato il corridoio di questa abitazione in provincia di Treviso e, nel prossimo post, continuerò il racconto con la ristrutturazione di camera da letto e cabina armadio per per raccontarvi l’intero processo.

Diciamocelo: il corridoio è uno degli ambienti della casa più difficili da decorare. Spesso è uno spazio troppo piccolo per potergli dare un’utilità reale, oltre al fatto di essere un punto di raccordo tra le stanze: gli armadi che sogni non ci stanno, se ci metti il mobile non passi più e se appendi un quadro poi non c’è spazio per ammirarlo. Una tragedia!

E infatti questa era proprio la situazione di partenza del progetto in questione: un corridoio lungo, quasi un tunnel, stretto e buio, ma che dovevo assolutamente valorizzare. Primo, perché era la “stanza” più vicina a quella dei rubinetti! Secondo, perché era il collegamento tra la cabina armadio e la camera da letto, ai suoi due estremi, e doveva assumere un qualche senso.

L’unica soluzione possibile era giocare di colori, finiture ed elementi strutturali, per dare una sensazione di maggiore luce e armonia e per accompagnare il passaggio da una stanza all’altra.

Quindi, come ho fatto a ottenere comunque questo effetto luminoso, arioso ed elegante? Sono partita dal basso: dal pavimento. Prima dei lavori, il pavimento del corridoio era ricoperto di piastrelle marroni: allegre e luminose! Le abbiamo sostituite con un parquet in legno con posa flottante a clip. Una soluzione ideale soprattutto per gli edifici storici, come in questo caso. Il motivo è semplice e geniale: la posa flottante a clip prevede che le tavole non siano incollate, bensì agganciate a dei supporti; questi supporti legano insieme i vari pezzi, ma permettono anche il loro smontaggio e si possono rimuovere in modo semplice, come quando è necessario intervenire sugli impianti. O quando sposti la poltrona e rovini una sola doga; allora puoi anche sostituire solo quella rovinata.

La scelta del legno per il pavimento, inoltre, rispecchia i gusti del cliente, che ama prodotti solidi ma anche naturali e desiderava un ambiente luminoso, dai toni caldi.

Considerato tutto ciò, la scelta del colore beige per le pareti sembrava quasi la scelta obbligata. Obbligata sì, ma non casuale: non tutti i beige, infatti, sono in perfetta armonia con le tonalità del rovere scelto.

E questo è un consiglio che mi sento di dare in generale su come dipingere le pareti di un corridoio stretto (o di una stanza stretta): se si illumina il soffitto con un colore più chiaro, il rischio è quello di percepire lo spazio come ancora più stretto, quindi è preferibile utilizzare lo stesso colore delle pareti.

A lcune delle porte realizzate per questo corridoio sono dei pezzi unici, disegnate da me appositamente per questo progetto. Sono le porte lungo il corridoio e ci abbiamo passato sopra davvero molto tempo (4 mesi), per rifinire tutti i dettagli e averle proprio come il cliente le desiderava. Ma ne è valsa la pena; parola del cliente.

Le porte sono laccate dello stesso beige delle pareti. Le maniglie sono verticali, in legno massello, e richiamano il colore e gli elementi di verticalità delle due porte alle estremità del corridoio e degli arredi delle stanze.

Nel concepire queste porte abbiamo declinato la forma in base alla funzionalità: sono tutte a doppia anta, come desiderava il cliente, e due si aprono a battente; invece la terza è scorrevole esterna al muro, con le guide nascoste, come se la porta fosse fatta di due pannelli che si muovono da soli.

Alle due estremità del corridoio, invece, ho abbinato delle porte con un design diverso rispetto alle altre. Sono un prodotto che si trova in commercio, caratterizzato da un disegno a righe verticali di rovere massello, tinto tabacco, che si alternano al vetro. La finitura è molto preziosa: sono porte, infatti, costruite su una struttura in alluminio impiallacciata legno con anta vetro interna.

Per queste due porte abbiamo scelto due tipi di apertura diversi: la prima, quella che dà sulla camera da letto, è una porta scorrevole. Il meccanismo è decisamente conosciuto. ma l’effetto dei listelli verticali produce un particolare effetto ottico durante il movimento. La seconda, quella che dà sulla cabina armadio, si apre a bilico, ossia in entrambe le direzioni. Si richiude in modo automatico, così da rendere la cabina armadio sempre uno spazio chiuso e personale.

P er concludere la decorazione del corridoio, abbiamo lasciato spazio a dettagli e oggetti di cui i proprietari non potevano fare a meno: un tappeto orientale antico e dei quadri pieni di colore. Questa è una cosa che faccio sempre con i miei clienti: chiedo loro di scegliere alcuni pezzi da cui non vogliono assolutamente staccarsi e progetto il nuovo spazio pensando anche a questi oggetti, per potergli dare nuova vita.

Cosa dicono i clienti? Che ora hanno la sensazione di trovarsi in uno spazio più grande e arioso, in cui stanno bene. E sottolineiamo la parola “spazio”, non più “corridoio”; perché l’immagine di quel “tunnel stretto e buio” ora è davvero lontana.